Secondo l’articolo 4 della legge sulla statistica federale, bisogna rinunciare a rilevazioni dirette, nella misura in cui la Confederazione od altre organizzazioni sottoposte alla legge in questione dispongono già dei dati necessari. L’UST ha realizzato importanti progressi in questo ambito creando il Registro delle imprese e degli stabilimenti (RIS), il Registro federale degli edifici e delle abitazioni (REA) nonché il Numero d’identificazione delle imprese (IDI) e ricevendo l’accreditamento del numero d’identificazione delle imprese a livello mondiale (Legal Entity Identifier, LEI). Non vanno poi dimenticati il ricorso a dati amministrativi per l’ammodernamento del censimento della popolazione e delle aziende e la produzione di informazioni statistiche in ambiti quali i salari, il lavoro, l’aiuto sociale e la criminalità. I dati dei registri servono quale base per i campionamenti e forniscono inoltre informazioni supplementari sulle persone, le economie domestiche e le imprese intervistate. Grazie agli identificatori univoci introdotti nei vari registri nel corso degli ultimi dieci anni, i dati di vari settori combinati tra loro possono essere utilizzati anche per la produzione di nuove informazioni statistiche.

Sfide e potenzialità di sviluppo
Per le loro caratteristiche di completezza, qualità e attualità, i dati contenuti nei registri gestiti dall’UST sono interessanti non solo per le esigenze della statistica federale, ma anche per quelle dell’insieme delle amministrazioni pubbliche. In quest’ottica, il legislatore ha già previsto che, a determinate condizioni, i dati RIS, REA e IDI possano essere messi a disposizione delle amministrazioni federali, cantonali e comunali. L’obiettivo perseguito già ai tempi dell’entrata in vigore di queste basi legali era l’applicazione del principio «once only», volto a ridurre l’onere amministrativo. Con l’avvento del Governo elettronico come elemento chiave di un’amministrazione moderna ed efficiente, il principio «once only» è stato sancito come principio di base nella dichiarazione di Tallinn, che la Svizzera ha ripreso il 6 ottobre 2017, impegnandosi a portarla avanti.
Il 19 dicembre 2018 è stata approvata dal Consiglio federale la Strategia per lo sviluppo della gestione comune dei dati di base della Confederazione. In virtù della natura stessa dei dati contenuti nei registri federali gestiti dall’UST, il loro ruolo è destinato nei prossimi anni a una chiara evoluzione verso un utilizzo sia statistico sia amministrativo. Il 29 giugno 2019 l’UST è stato incaricato di verificare in quale misura i dati contenuti nel RIS potranno essere utilizzati come riferimento a livello della Confederazione.
Priorità 2020 - 2023
Il 14 agosto 2019 il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione relativa alla nuova legge sul servizio degli indirizzi, definendo il 22 novembre 2019 come data di conclusione della stessa. La nuova legge federale sul sistema nazionale di consultazione degli indirizzi delle persone fisiche (legge sul servizio degli indirizzi, LSI) servirà da base all’UST per istituire un servizio nazionale degli indirizzi. Tale servizio sarà accessibile ai Comuni, ai Cantoni, all’Amministrazione federale e a terzi già abilitati dalla legge a utilizzare sistematicamente il numero AVS a 13 cifre (NAVS13) per le proprie attività (p. es. casse malati). Questi ultimi potranno quindi accedere agli indirizzi di domicilio degli abitanti della Svizzera. Questo servizio consentirà di semplificare le procedure amministrative e di espletare con maggiore efficienza gli incarichi pubblici. Per questa ragione, lo sviluppo di questo servizio è stato definito come progetto prioritario del Governo elettronico svizzero. Il calendario attuale prevede che il progetto di legge sia trasmesso dal Consiglio federale al Parlamento a maggio 2021. L’iter parlamentare dovrebbe svolgersi in linea di principio su due anni (2021 e 2022). L’entrata in funzione dello SNI è prevista per il 31 dicembre 2023, ma la data definitiva dipende dall’esito dell’iter parlamentare.
Dal momento che una nomenclatura standardizzata come la NOGA garantisce la comparabilità, la standardizzazione e l’armonizzazione nel quadro della produzione statistica, la sua revisione ha un impatto su tutte le statistiche interessate dalle unità che osserva (imprese, prodotti ecc.), sulla codifica delle unità contenute nei registri delle imprese nonché sulla produzione delle tavole di corrispondenza tra le diverse versioni delle nomenclature. Questa armonizzazione è senza dubbio onerosa, ma è indispensabile per rispecchiare correttamente i profondi cambiamenti economici degli ultimi 10-15 anni come, tra l’altro, la grande evoluzione in campo tecnico ed informatico, il ruolo sempre più preponderante dei servizi e del commercio online. Il calendario attuale prevede che la bozza di revisione della nomenclatura delle attività economiche sia approvata internamente dall’UST all’inizio del 2020. Entro il 2021, il contenuto del RIS dovrà essere oggetto di una doppia codifica al fine di garantire la produzione sia di quadri di sondaggio sia di serie temporali. Una volta terminati questi lavori preliminari, le statistiche federali dovranno utilizzare la NOGA aggiornata per le proprie produzioni correnti a partire dal 2022, al fine di consentire la revisione dei conti nazionali nel 2024.
I dati dei registri fondiari cantonali saranno rilevati dall’UST a cadenza annuale, al fine di ottenere due statistiche. A tale scopo, questi dati saranno associati con il Registro degli edifici e delle abitazioni. Sarà così possibile da una parte ottenere una tipologia dei proprietari di edifici e, dall’altra, contribuire alla creazione di un indice dei prezzi del settore immobiliare. Questa rilevazione sarà effettuata a partire dal 2020 in modo estremamente automatizzato. La produzione statistica è in programma per il 2021, ma ciò dipenderà principalmente dalla qualità dei dati trasmessi dai registri fondiari nonché dalla coerenza di questi ultimi con quelli del Registro degli edifici e delle abitazioni.
Nell’ambito dei dati sulle imprese, l’ottimizzazione in corso degli standard proposti da Swissdec dovrebbe permettere all’UST di utilizzarli per migliorare l’aggiornamento regolare del RIS. Inoltre, saranno sviluppati diversi percorsi di riflessione al fine di incentivare e rendere sistematico l’utilizzo dei dati amministrativi, consentendo di plausibilizzare il contenuto del RIS. Ad esempio, il RIS sfrutterà i dati delle amministrazioni cantonali delle imposte per convalidare la copertura e la coerenza delle unità statistiche e amministrative osservate. Un progetto di collaborazione con le amministrazioni cantonali è stato avviato e i risultati sono attesi per il 2024.
Nel 2017, l’UST ha pubblicato la Strategia «Data Innovation». In questo contesto, uno dei progetti pilota era volto a determinare in quale misura fosse possibile ricorrere ai metodi di apprendimento automatico (machine learning) per automatizzare le operazioni di codifica. I risultati ottenuti nell’ambito del progetto sono incoraggianti. Un’integrazione nella produzione è in programma per la fine del 2022. Per i prossimi anni, il calendario attuale prevede inoltre di continuare ad affinare e a sistematizzare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale e di utilizzarli per l’insieme dei registri federali gestiti dall’UST. La partecipazione a un progetto pilota internazionale relativo all’utilizzo della blockchain nell’ambito del registro LEI (Legal Entity Identifier) è prevista a partire dal 2020.
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